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L'inno francese e le curiosità musicali che lo caratterizzano

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Inno francese: curiosità musicali, storiche e linguistiche sulla Marsigliese

Probabilmente è l’inno nazionale più famoso al mondo e, senza dubbio, uno dei più belli ed emozionanti in assoluto: la Marsigliese, che si è soliti ascoltare prima dei grandi eventi sportivi, è stata composta nel 1792 da Rouget de Lisle, ufficiale militare dell’esercito.

A commissionarla, fu il sindaco di Strasburgo, il quale aveva appena dichiarato guerra all’Austria e lamentava che la Francia non avesse un inno.

Sull’inno francese, le curiosità oltre questa, però, sono tante. Andiamo a scoprirle insieme!

Perché l’inno francese di chiama “La Marsigliese”?

Come abbiamo già accennato, il testo e la musica dell’inno furono scritti dall’ufficiale dell’esercito francese Claude Joseph Rouget de Lisle.

Inizialmente, infatti, il nome non fu “Marsigliese” ma “Chant de guerre pour l’armée du Rhin”. Tuttavia, divenne noto come Marsigliese perché cantata dalle truppe di volontari, provenienti da Marsiglia, durante il viaggio verso Parigi, dov’erano diretti per assaltare il Palazzo delle Tuileries e porre fine alla monarchia. 

Inno francese: 5 curiosità sulla Marsigliese

1. I dubbi sull’autenticità

L’assenza della firma di Rouget dal primo spartito della Marsigliese ha sempre fatto dubitare dell’autenticità dell’opera: quel che è certo è che le melodie non sono originali, ma furono copiate dal “Tema e variazioni in do maggiore” del compositore italiano Giovanni Battista Viotti, vissuto tra il Settecento e l’Ottocento. 

2. Salvò la vita al suo autore

Rouget de Lisle stava per essere ghigliottinato nel 1793, perché era un monarchico e si rifiutò di giurare sulla nuova Costituzione, ma i suoi carnefici gli risparmiarono la vita, proprio perché fu l’autore dell’inno.

3. Fu bandito da Napoleone

La Marsigliese fu subito adottata come inno dai rivoluzionari e proclamata inno nazionale il 14 luglio del 1795 (attenzione: non il 14 luglio 1789, giorno della presa della Bastiglia). In seguito, però, venne bandito da Napoleone nel 1807 che, addirittura, la sostituì con un’altra canzone rivoluzionaria chiamata “Chant du Depart”, che divenne così popolare in Francia al punto che i soldati la chiamavano la “sorella della Marsigliese”.

Bisognerà aspettare fino al 1876 prima che La Marsigliese diventi di nuovo inno nazionale della Francia.

4. Varianti controverse

Tra le curiosità musicali francesi vi è anche il fatto che esistono diverse versioni dell’inno nazionale: quella più controversa è quella registrata da Serge Gainsbourg nel 1979 in Giamaica, con un ritmo reggae, che chiamò “Aux armes et cetera”. L’autore è stato accusato di aver banalizzato un inno sacro e ha ricevuto persino minacce di morte.

5. Il testo

Il testo della Marsigliese è piuttosto cruento, perché invita a combattere e vincere per la patria (“Vengono fin nelle nostre braccia a sgozzare i nostri figli, le nostre compagne!”).

Nel 1992, cento politici e intellettuali francesi, tra cui la moglie dell’allora presidente François Mitterrand, firmarono una petizione per cambiare le parti più sanguinose. La richiesta però, fatta proprio durante il 200esimo anniversario dell’inno, venne respinta e il testo è rimasto così com’era in origine.

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