Incontro ed intermezzo musicale

OMAGGIO A JEAN LIONNET

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“Parve che Sirio…rimembrasse una florida primavera”. Scritti sulla musica a Roma nel Seicento con un inedito.
organizzato nell'ambito di:

Con Galliano Ciliberti, Yohann Herczog Presidente della Fondazione G-P da Palestrina, Barbara Nestola e Livia Puccinelli-Lionnet

Esperto senza pari del repertorio musicale del Seicento, Jean Lionnet grazie alla sua capacità di dialogo con gli interpreti ha dato un nuovo impulso all’esecuzione. I suoi lavori hanno aperto ricchissimi percorsi di ricerca e oggi, Galliano Ciliberti, musicologo, ha raggruppato gli articoli scritti da Jean Lionnet su diverse riviste di musicologie per costituire un volume di riferimento.

Nato a Versailles nel 1935, Jean Lionnet studiò al Lycée Hoche e studi musicali brillanti al Conservatorio di Versailles (1949-1951, Primo Premio Flauto).
Dopo una laurea in ingegneria del suono presso l’IDHEC, lavora nel cinema in Francia, poi a Roma. Nel 1977, la crisi del cinema lo costringe ad aprire i suoi orizzonti. Iniziò a studiare gli archivi musicali della Biblioteca Vaticana e della Chiesa di Saint-Louis-des-Français. Questa meticolosa opera lo porterà a diventare uno dei migliori intenditori di musica romana del diciassettesimo e diciottesimo secolo. I suoi studi riguardano principalmente la pratica musicale, piuttosto che lo studio delle opere. Così, nei numerosi archivi di Roma, ha indagato su come vivevano i musicisti dell’epoca, esercitavano la loro arte e interpretavano le opere a loro affidate. Le «cappelle romane» non avevano segreti per lui. Ha potuto raccogliere una vastissima raccolta di spartiti basati sui manoscritti originali di musicisti come Bencini, Graziani, Fabri, Scarlatti, Jommelli, Lorenzani, ecc.

Questo legame tra ricerca e interpretazione musicale è stato al centro del suo lavoro. Andrà più a fondo nel Centre de Musique Baroque de Versailles, di cui è stato «uno dei creatori e ispiratori» (Jean Duron, ricercatore presso il Centro di musica barocca di Versailles), a cui ha aderito nell’aprile 1990. Morì nel 1998.

Con musicologi e soprattutto con musicisti e interpreti, ha sempre lavorato con grande libertà e generosità: «per coloro che si sono avvicinati a lui, che hanno imparato da lui, Jean Lionnet fù un «passeur»: colui che dà, colui che mostra «(Jean Duron, 1998).

Il musicologo Galliano Ciliberti, che lo aveva conosciuto da studente, ha raccolto nel libro «Parve che Sirio…rimembrasse una florida primavera”. Scritti sulla musica a Roma nel Seicento con un inedito » tutti gli articoli che Jean Lionnet ha pubblicato durante la sua vita. Questo volume unico è uno strumento molto importante per chiunque sia interessato alla musica romana del 17 ° secolo.